Guerra in Ucraina: cosa sta succedendo sui mercati delle commodities

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Guerra in Ucraina: cosa sta succedendo sui mercati delle commodities
Finanza e mercati

Lo scoppio del conflitto russo-ucraino, attualmente in corso, sta generando molta insicurezza in tutta Europa e anche in buona parte del resto del mondo. Sembra ancora presto per prevedere come evolveranno le cose ma, oltre alla situazione di emergenza umanitaria in cui si trova il popolo ucraino, potremmo assistere a cambiamenti importanti nell’ordine geo-politico mondiale.

Tutta questa incertezza non ha certo risparmiato i mercati finanziari, in particolare quelli delle commodities. Russia e Ucraina sono entrambi grandi produttori di materie prime strategiche: petrolio, gas, ma anche grano, mais, nickel e palladio, giusto per fare alcuni esempi.

Poco sorprendentemente, le sanzioni imposte alla Russia dai paesi occidentali, come pure il blocco delle esportazioni stabilito dai due paesi in guerra, ha generato un’impennata dei prezzi delle commodities. Senza contare la volatilità in aumento su questi mercati.

Nel post di oggi vedremo cosa sta succedendo sui mercati delle materie prime, cercheremo di comprenderne le ragioni e spiegheremo anche come un investitore retail abbia la possibilità di investire nelle commodities.

Guerra in Ucraina: perché è aumentato il prezzo delle materie prime

Dicevamo che l’aumento del prezzo delle materie prime è almeno in parte dovuto alle sanzioni imposte alla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. Oltre al congelamento delle riserve della Banca centrale russa depositate all’estero e dei patrimoni degli oligarchi vicini a Vladimir Putin, alcune di queste riguardano infatti anche le esportazioni.

Se gli USA hanno bloccato le importazioni di gas e di petrolio, c’è però da dire che, per il momento, l’Europa ha scelto di non andare nella stessa direzione. La sua dipendenza dal gas russo è troppo forte e rinunciarvi significherebbe generare una situazione di scarsità molto difficile da affrontare.

D’altro canto, sono state proprio Ucraina e Russia ad annunciare il blocco dell’export verso alcuni paesi di materie prime strategiche, come il grano e il mais. Una decisione che pare principalmente dovuta alla scarsità e alla conseguente necessità di garantire alle proprie popolazioni un approvvigionamento sufficiente in beni di prima necessità.

In conseguenza a questi provvedimenti, sul mercato mondiale stiamo assistendo a una consistente riduzione dell’offerta di materie prime. Senza dimenticare che per alcune di queste, come ad esempio il petrolio, l’offerta faticava a soddisfare la domanda già da prima che scoppiasse il conflitto.

Cosa sta succedendo sul mercato delle commodities

Crisi energetica e conflitto in Ucraina
Una riduzione dell’offerta di un bene rispetto alla domanda genera un aumento del prezzo.
È proprio quanto abbiamo potuto osservare di recente sui mercati delle principali materie prime. A questo però si sono aggiunte anche un’elevata volatilità e una grande incertezza.

In questo momento storico particolare, sui mercati prevalgono le emozioni, cosa che li rende imprevedibili. Se è vero che ultimamente abbiamo assistito a una spinta al rialzo dei prezzi delle materie prime, è altrettanto vero che negli ultimi giorni ci sono state delle rotture al ribasso, in alcuni casi anche molto significative.

È il caso ad esempio dei futures sul nickel e sul palladio negoziati sulla New York Stock Exchange, due commodities di cui la Russia è tra i principali esportatori a livello mondiale. Guardando la salita e la discesa del prezzo, entrambe repentine, è facile dedurne che si sia creata una sorta di bolla speculativa, tanto da spingere le Borse di Londra e Shangai a sospendere le contrattazioni sul nickel per qualche giorno.

Del resto, l’andamento dei contratti future su petrolio, gas e grano ci rivela una tendenza molto simile, anche se caratterizzata da un calo meno deciso.

Significa che adesso c’è meno scarsità di materie prime rispetto a qualche giorno fa e per questo il prezzo sta tornando a scendere? In realtà, non c’è nulla di particolare che possa farcelo credere. Il punto è che, come dicevamo, le emozioni tendono a prendere il sopravvento. Di conseguenza, non possiamo affidarci a ciò che realmente accade nell’economia reale per prevedere cosa accadrà sui mercati.

In questo preciso momento, pare tutti siano in attesa del raggiungimento di un accordo che metta fine al conflitto tra Russia o Ucraina, o quantomeno di una tregua. Il minimo accenno di notizia che sembra andare in questa direzione basta a generare un’inversione della direzione del prezzo. Per non parlare poi dei meccanismi puramente speculativi: quando il prezzo sale, chi ha comprato a un prezzo più basso venderà per realizzare un profitto. E quando il volume delle vendite aumenta il prezzo scende di conseguenza.

Come investire nelle materie prime

Vista la situazione attuale, la nostra opinione è che in questo momento sia più prudente rimanere fuori dai mercati: la volatilità è molto elevata e le incertezze sono troppe. Ciò premesso, i mercati delle materie prime non costituiscono un’esclusiva di chi opera nel settore.

Questi mercati sono aperti anche agli investitori, che non intendono acquistare materie prime né tutelarsi da un’eventuale evoluzione negativa del prezzo, ma si pongono l’obiettivo di realizzare un profitto da un’operazione finanziaria.

I principali strumenti a disposizione dei trader e degli investitori che vogliono investire in commodities sono i contratti future, che però sono anche molto rischiosi. Se ti interessa saperne di più su questi prodotti finanziari, a fondo pagina troverai il link a un articolo in cui ne abbiamo parlato.

Un altro modo per investire in materie prime sono gli ETF (Exchange Traded Funds). Si tratta di fondi, in questo caso focalizzati su una o più materie prime, che replicano l’andamento del prezzo di una commodity o dei relativi strumenti derivati. Nonostante gli ETF risultino certamente più intuitivi rispetto ai contratti future, non significa che siano esenti da rischi, soprattutto se si concentrano su un asset specifico a discapito della diversificazione.

Nel post di oggi abbiamo parlato di investimenti sulle materie prime e abbiamo visto come la guerra in Ucraina sta influendo su questi mercati.

Ti interessa saperne di più su questo argomento? Allora leggi anche:

· ETF: cosa sono e come funzionano

· Investire in materie prime: cosa devi sapere

· Contratti future: cosa sono e dove vengono negoziati

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I nostri articoli sono a scopo puramente informativo e non sostituiscono in alcun modo una consulenza professionale. Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, è sempre necessario svolgere una ricerca approfondita e rivolgersi a un professionista del settore.

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